Possiamo già affermare che il 2017 verrà ricordato anche per la legge sullo Smart Working: un approccio al lavoro smart che permette ai dipendenti delle aziende più lungimiranti, previo accordo tra le parti, di organizzarsi in funzione degli obiettivi e non più in base a luoghi e orari, con l’ausilio di tecnologie sempre più innovative.L’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano spiega che i vantaggi di questo approccio sono qualificabili: lavoratori più felici, digital e produttivi (+15%). Addirittura si afferma che a livello di Sistema Italia, lo smart working porterebbe 13,7 miliardi di euro di benefici complessivi. E non dimentichiamo anche i miglioramenti del work-life balance: riduzione dei tempi e costi di trasferimento e aumento della soddisfazione personale. Pensiamo, inoltre, che solo una giornata a settimana di remote working consentirebbe di risparmiare in un anno 40 ore a testa che, per l’ambiente, significherebbe una riduzione di emissioni pari a 135kg di C02 l’anno. Per i business center si aprono nuove prospettive. Vero che i dipendenti possono gestire le giornate di lavoro come preferiscono, ma organizzarsi tra le mura di casa non è facile in termini di produttività e concentrazione. Diventerebbe interessante studiare delle partnership con le aziende così da permettere ai lavoratori di appoggiarsi a strutture competenti e consolidate dove organizzare in autonomia una propria postazione e dove poter contare di tutti i servizi professionali di cui potrebbero aver bisogno.